• Quali specie marine sono più colpite dalla disossigenazione?

    Le specie marine più colpite dalla disossigenazione delle acque sono in genere i pesci ossei (teleostei), i crostacei, molluschi bivalvi, i coralli e le spugne, larve e le uova di molte specie, cosi come le microalghe e varie tipologie di batteri.
  • Il ginkgo di Gu Guanying Temple e l'olivo di Vouves

    Il ginkgo di Gu Guanying Temple in Cina, piantato nell'XI secolo, è uno dei ginkgo più antichi esistenti, con circa 900 anni di età, poi c'è l'olivo di Vouves di Creta, in Grecia, che è l'olivo più antico del mondo, con un'età stimata tra 3.000 e 5.000 anni.
  • Come si formano i batteri?

    La riproduzione dei batteri, di tipo asessuata, avviene attraverso un particolare meccanismo chiamato scissione.
  • Aumento dell'inflazione e diminuzione della spesa pro capite

    Il fallimento della mitigazione climatica e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, porterà ad una forte contrazione economica in risposta alla diminuzione dei consumi dovuta all'innalzamento dei prezzi dei prodotti, soprattutto alimentari.
  • Chi ha scoperto la clorofilla?

    Il pigmento della clorofilla fu scoperto nei primi anni del 1800 da due studiosi dell'epoca, un chimico francese di nome Joseph Bienaimé Caventou e Pierre Joseph Pelletier.
  • Quale è il luogo abitato più freddo al mondo?

    La Jacuzia è un territorio molto vasto che la rende la più estesa suddivisione amministrativa del mondo.
  • Correlazioni fra virus Covid e inquinamento

    Sembra proprio che il tasso di inquinamento presente nell'aria sia, in parte, una concausa del peggioramento del quadro clinico generale con conseguente diminuzione delle difese immunitarie.
  • Azioni quotidiane sostenibili

    Siamo ormai abituati a sentirci dire che l'ambiente è importante per noi e per il nostro futuro, che il pianeta deve essere salvaguardato e che bisogna fare il possibile per cambiare i nostri stili di vita quotidiana e le nostre attività produttive.
  • Bere troppa acqua può uccidere?

    Ebbene si. Un alta percentuale di acqua nel nostro corpo, oltre ad un iperidratazione, può portarci ad una iponatriemia, un crollo netto e repentino della quantità di sodio normalmente presente nel nostro sangue, con elevati rischi di cadere in stato di coma fino ad arrivare al decesso.
  • Come l'agricoltura contribuisce al cambiamento climatico?

    Tutto il cibo che che arriva sulle nostre tavole compie un lungo viaggio fatto di decine e decine di passaggi, produttivi e conservativi.
  • Come nasce il vento: alta pressione e bassa pressione

    La pressione dell'aria, chiamata pressione atmosferica gioca un ruolo fondamentale nella nascita e lo sviluppo dei venti.
  • Nutrimento della pianta

    Il saccarosio viene cosi trasportato alle varie parti della pianta, insieme all'amido primario formatosi dall'unione di più molecole di glucosio all'interno del cloroplasto.

L'inquinamento idrico e i cambiamenti climatici

Inquinamento idrico causato dall'uomo

Inquinamento idrico nuoce gravemente all'ambiente e alla salute umana

I cambiamenti climatici causati dall'inquinamento idrico Foto di Johannes Plenio da Pexels

I disastri ambientali che avvengono sistematicamente per colpa delle azioni sconsiderate dell'uomo, stanno portando ad un progressivo mutamento della composizione microbiologica dell'acqua, compromettendo la salute della flora e della fauna, esseri umani compresi.

Le cause dell'inquinamento idrico

L'inquinamento idrico viene alimentato da cause dirette e indirette, questo è dovuto principalmente dal fatto che le sostanze inquinanti possono raggiungere le acque di mari e fiumi sia attraverso il riversamento diretto in acqua, che attraverso l'aria e il suolo.

Le attività industriali dell'uomo danno un pesante contributo all'inquinamento idrico dei territori, scaricando quotidianamente quantità elevate di sostanze inquinanti nelle acque e provocando enormi danni biologici ed ecologici all'ecosistema acquatico.

Cause dirette e indirette dell'inquinamento idrico

Svariate sono le cause dirette e indirette dell'inquinamento idrico del pianeta. Possiamo elencarne alcune tra le più pesanti per il nostro ecosistema:

    Industrie chimiche
  • Le industrie chimiche sono tra le maggiori responsabili dell'inquinamento idrico a causa delle sostanze altamente tossiche riversate in acqua come la soda, l'acido nitrico, l'acido solforico e quello fosforico.
    Sostanze come l'ammoniaca, e l'acido cloridrico aumentando l'acidificazione delle acque, oltre a mettere a rischio i processi riproduttivi di pesci e crostacei.

  • Caseifici, cartiere e segherie
  • Ci sono poi sostanze inquinanti capaci di favorire la proliferazione di muffe e batteri, queste sostanze deleterie sono spesso scartate da aziende che producono formaggi come i caseifici, da altre che si occupano di lavorare il legno come le segherie e dalle cartiere.
    Queste sono industrie che, insieme, causano la morte dei molti organismi viventi che ricevono questi scarichi e le acque calde utilizzate per i cicli produttivi.

  • Abitazioni, uffici e strutture ricettive
  • Oltre all'inquinamento industriale, abbiamo altre forme di inquinamento idrico come quello urbano che produce ogni giorno scarti liquidi da abitazioni, uffici e strutture ricettive che, se non sottoposti a corretti trattamenti di depurazione, vanno ad incidere negativamente nell'acqua presente all'interno degli scarichi fognari, successivamente scaricati in mari e fiumi.

  • Plastiche e micro plastiche
  • Gli scarti industriali sono un vero e proprio flagello per gli ecosistemi marini.
    Un grande problema, riscontrato sempre di più negli ultimi anni, è rappresentato dalla massiccia presenza di plastiche e soprattutto micro plastiche.

    Questi residui tossici entrano con facilità nel ciclo dell'acqua per poi immettersi direttamente nella catena alimentare di molti organismi che popolano gli habitat acquatici.
    Le gravi conseguenze non sono solo a discapito della fauna e della flora acquatica ma anche, conseguentemente, della razza umana che si ciba di pesci, crostacei e di tutti quei frutti di mare che la biodiversità marina ci mette a disposizione.

  • Attività agricole
  • Il notevole impiego di fertilizzanti e pesticidi non sono solo gli unici responsabili dell'inquinamento idrico da parte delle attività agricole.
    C'è purtroppo anche il problema della massiccia produzione di scarti solidi e liquami prodotti dagli animali tenuti in allevamento.

    La produzione di scarti organici, derivata dagli animali presenti negli allevamenti intensivi, contribuisce fortemente all'inquinamento delle falde acquifere e dei fiumi, arrivando attraverso l'assorbimento del suolo oppure grazie al dilavamento da parte delle acque piovane.

  • Utilizzo degli idrocarburi
  • L'utilizzo spregiudicato degli idrocarburi da parte delle imbarcazioni, l'acqua utilizzata per il lavaggio delle cisterne contenenti i carburanti e, soprattutto, i vari disastri ambientali che quotidianamente si verificano per incidenti alle imbarcazioni che trasportano veri e propri veleni come il petrolio, il gasolio e altri prodotti lavorati dai combustibili fossili.

Conseguenze dell'inquinamento idrico

Come già accennato, le conseguenze dell'inquinamento idrico non si limitano a danneggiare gli animali e l'ambiente che ci circonda. Il danno arriva fino a noi, che utilizziamo grandi e complessi sistemi fognari e di depurazione delle acque, per soddisfare i nostri bisogni igienici e idrici per la vita di tutti i giorni.

Ed è proprio per questi motivi che noi esseri umani possiamo ogni giorno rischiare di contrarre virus e batteri attraverso l'utilizzo di queste acque. L'incosciente riversamento di detersivi non biodegradabili fa si che le specie acquatiche muoiano o peggio ancora assimilino agenti patogeni e chimici, acquisendo variazioni fisiche evolutive inaspettate.

I danni economici causati dall'inquinamento idrico

I danni ambientali causati dall'inquinamento idrico hanno come diretta conseguenza dei rilevanti danni economici, che spesso, non sono da subito quantificabili, dal momento che quelli ambientali, dai quali vengono provocati, non sono a loro volta identificabili per tempo.

Come spesso accade, la vera entità del danno ambientale, viene effettivamente osservato nel tempo.
Questo non consente di attivare le dovute azioni di recupero ambientale nel tempo dovuto e di conseguenza anche il danno economico è spesso di maggiore entità.

L'entità economica dei danni ambientali viene spesso sottovalutata e, quando si decide di intervenire per porre rimedio, spesso la burocrazia e le leggi sbagliate, dilatano i tempi di azione rendendoli biblici.

Soluzioni all'inquinamento idrico

Di soluzioni all'inquinamento ne esisterebbero di diverse, sia a livello industriale che civile.
Le tecnologie di cui oggi disponiamo, danno la possibilità di arginare le acque reflue e tamponare i riversamenti inquinanti in mari e fiumi.

Le aziende hanno strumenti e tecniche all'avanguardia, capaci di individuare i componenti chimici ed isolarli dai liquidi che si prevede di scartare.
La soluzione migliore, però, resta sempre e comunque quella della prevenzione, la quale determina una sicurezza maggiore ed elimina lo spettro di dover riparare al danno fatto.

Investendo risorse economiche per l'ammodernamento degli impianti di depurazione ed delle infrastrutture produttive dei combustibili, sarebbe possibile evitare i disastri ambientali, permettendo nel contempo, una produzione industriale migliore e sicura per l'ambiente.

I cambiamenti climatici già in atto da alcuni anni, ci porteranno ad attuare obbligatoriamente, delle misure preventive per evitare il susseguirsi di danni ambientali che difficilmente potremmo ancora permetterci di causare nel prossimo futuro.

Domande & Risposte sul cambiamento climatico
Torna su