Ricercatori della SCSIO avvertono sulle conseguenze dei cambiamenti climatici entro fine secolo
Anno 2100: studio cinese prevede sei mesi d'estate e due mesi d'inverno.
Lo studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters
Categoria: Conseguenze | Lunedi 8 Agosto 2022 - 13:54:48
Secondo uno studio, condotto da alcuni ricercatori cinesi, nell'emisfero boreale l'estate del 2100 potrebbe durare fino 6 mesi.
Ricercatori dell'Accademia Cinese delle Scienze Meteorologiche prevedono sei mesi d'estate e due mesi d'inverno
Per lo studio i ricercatori hanno sfruttato i dati climatici (giornalieri) presenti negli archivi storici e riferiti al periodo che va dal 1952 al 2011.
Scontate ovviamente le gravi conseguenze sulla salute umana, per non parlare di danni all'agricoltura, l'allevamento e tutto il "sistema ambiente" in generale.
Lo studio è stato guidato dal South China Sea Institute of Oceanology (SCSIO) e successivamente pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.
Il South China Sea Institute of Oceanology (SCSIO), fondato nel 1959, è uno dei più grandi istituti di ricerca marina presenti in Cina, membro partecipatore al programma di innovazione della conoscenza del CAS.
Sei mesi di estate e meno di due mesi di periodo invernale entro il 2100
Il gruppo di ricercatori che si è occupato dello studio, guidato dall’oceanografo Yuping Guan, ha confrontato i dati climatici raccolti ogni giorno nel periodo 1952-2011 constatando i cambiamenti e il ritmo nell'alternanza delle stagioni nell'emisfero Nord.
Il risultato è stato eloquente, considerando che la tendenza climatica, che ormai è stata improntata all'aumento delle temperature, non verrà prontamente invertita (anche se da domani fermassimo ogni forma di inquinamento).
Cosi entro la fine di questo secolo le estati potrebbero arrivare a durare in media più di 160 giorni (circa 5 mesi e mezzo) e quindi accorciare drasticamente le stagioni rimanenti come l'inverno che durerebbe solamente un paio di mesi.
Da qui le drastiche conseguenze riguardanti la siccità, con grave deficit pluviometrico e una forte alterazione dei cicli di luce fondamentali per l'80% delle specie animali e vegetali che abitano il nostro pianeta.
Periodo 1952-2011: prevalenza dell'estate e riduzione delle altre stagioni
Il periodo preso in considerazione dallo studio del gruppo di ricercatori cinesi ha constatato che oltre ad un marcato aumento del periodo estivo, è risultato un altrettanta diminuzione dei giorni per le altre stagioni.
Infatti mentre la stagione estiva è passata dal durare 78 giorni fino a ben 95 giorni nel 2011, la primavera si è ridotta dai 124 giorni del 1952 ai 115 e l'autunno da 87 a 82 giorni.
Chiude l'inverno con meno di 3 giorni in media passando dai 76 di inizio periodo ai 73 del 2011.
Oltre all'aumento dei giorni in estate e alla diminuzione dei giorni per le altre stagioni, sono emersi altri dati rilevanti sull'inizio e la fine di tali stagioni.
Infatti sia la primavera che l'estate oggi iniziano prima di allora, mentre sia l'autunno che l'inverno hanno un inizio posticipato.
Cambiamenti climatici: conseguenze su ambiente e salute
I cambiamenti climatici sono ormai una realtà consolidata e se non interverremo presto, attuando efficaci politiche di mitigazione, le conseguenze del cambiamento climatico saranno ancora più pesanti e difficili da invertire.
L'aumento della stagione estiva, e la conseguente diminuzione di quella invernale potrà alterare irreversibilmente i bioritmi di flora e fauna di habitat, nicchie ecologiche e interi ecosistemi.
Anche l'uomo ne subirà gravi conseguenze con una durata maggiore delle allergie causata dai pollini e una diffusione più capillare di insetti portatori di malattie.
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